L’intelligenza artificiale generativa
Come spesso accade, ancora una volta l’evoluzione tecnologica ha fatto un nuovo passo in avanti che – sicuramente – produrrà degli effetti, o quantomeno ci si auspica che ciò avvenga, anche nell’ambito normativo/giurisprudenziale.
L’argomento di oggi è una forma di intelligenza artificiale molto particolare, definita “generativa”, e la sua ultima applicazione pratica, ovvero la Chat GPT.
Per poter capire effettivamente di cosa si stia parlando e i motivi per i quali si auspica un intervento nel prossimo futuro è necessario fare un passo indietro introducendo il tema delle intelligenze artificiali generative e analizzando brevemente una di queste, GPT-3, nucleo centrale dell’applicativo Chat GPT.
L’intelligenza artificiale generativa è un tipo di intelligenza che è in grado, a seguito di un corposo e adeguato addestramento, di creare contenuti testuali di varia natura. Tali contenuti spaziano dal marketing, alla poesia per passare a spiegazioni scientifiche di fenomeni naturali e così via.
La novità
La grande novità di queste intelligenze artificiali e, nello specifico, della GPT-3, risiede nella quantità di documenti che sono stati utilizzati per addestrarla, ovvero per farle “capire” quale debba essere la corretta concatenazione di parole per fornire un determinato significato ad una frase, a seconda del tema, del contesto, dell’ascoltatore e di molti altri parametri.
GPT (Generative Pre-trained Transformer ) è stata pre-addestrata con più di 175 miliardi di parametri – ovvero di documenti – , provenienti per il:
- 60% da Common Crawl (archivio di contenuti web di libera consultazione)
- 22% da Webtext2 (archivio di Reddit)
- 8% Google Books 1
- 8% Google Books 2
- 3% Wikipedia
Una volta completato il periodo di addestramento, l’intelligenza artificiale generativa GPT-3 è stata inserita in un applicativo raggiungibile da chiunque, ovvero Chat GPT. Utilizzando Chat GPT, qualsiasi utente può testare le abilità della stessa nella composizione/creazione di testi, semplicemente formulando una domanda.
Le criticità
Le applicazioni pratiche di questa nuova intelligenza artificiale siano molteplici e, di conseguenza, anche le potenziali problematici: tra queste si possono annoverare il diritto d’autore, la tutela del lavoro umano e l’utilizzo nocivo di questa tecnologia.
Ed invero, il primo grande tema che viene coinvolto è quello del diritto d’autore. L’intelligenza artificiale è stata addestrata con testi di vari autori e sarà necessario disciplinare gli aspetti riguardanti la proprietà intellettuale anche con riguardo a tutti i contenuti che verranno dalla stessa generati.
Vi è poi la possibilità che molte realtà economiche possano decidere di utilizzare questo tipo di strumento per la creazione di testi (siano essi marketing, veri e propri programmi informatici, testi di narrativa, copioni e simili) a discapito della forza lavoro “umana”.
Ed ancora, questa nuova tecnologia potrebbe essere utilizzata quale strumento nocivo per la collettività, ad esempio per generare nuovi contenuti e strutture di ingegneria sociale alla base di molte attività fraudolente presenti sul web come testi per mail di phishing e simili.