L’associazione di volontariato “Compagni di Coda” ha chiesto all’Autorità di esprimere un parere sul rifiuto del comune di Acquaviva delle Fonti (Bari) di riaprire i termini per la presentazione delle offerte per la gara d’appalto per la gestione del canile.
Il caso
Secondo quanto ribadito da ANAC nel parere precontenzioso n. 616 del 20 dicembre 2022, in caso di malfunzionamento della piattaforma telematica che impedisca la partecipazione alla gara è doveroso per la stazione appaltante concedere una proroga dei termini per la presentazione delle offerte.
La richiesta avveniva a seguito di un malfunzionamento del portale MEPA nell’ultima giornata di gara, attestato anche sul sito istituzionale del portale “acquistinretepa.it”, che aveva impedito alla predetta associazione il caricamento della documentazione e la trasmissione dell’offerta entro i termini di presentazione previsti nel bando di gara.
Nonostante la pronta segnalazione di tale malfunzionamento, il Comune negava la concessione della proroga richiesta, motivando tale determinazione, inter alia, sulla base del fatto che il malfunzionamento si era verificato solo per alcune ore dell’ultima giornata di gara e che dalla data di pubblicazione del bando alla scadenza dei termini per la presentazione delle offerte erano decorsi 35 giorni, periodo di tempo, secondo il Comune, ampiamente sufficiente per l’inserimento telematico delle offerte da parte dei partecipanti.
I rilievi di ANAC
L’Autorità ricorda che l’articolo 79 del Codice Appalti, in caso di malfunzionamento della piattaforma telematica, impone alla stazione appaltante di adottare i provvedimenti necessari per assicurare la regolarità della procedura anche disponendo la proroga dei termini.
La giurisprudenza, ricorda ancora ANAC, ha precisato che anche malfunzionamenti di pochi minuti – se collocati a ridosso della scadenza del termine di presentazione dell’offerta – impongono di riaprire il termine di presentazione, quand’anche uno solo dei concorrenti non è riuscito a caricare la documentazione richiesta.
Secondo ANAC il Comune pugliese non ha svolto un’adeguata istruttoria circa la natura del malfunzionamento della piattaforma, rendendo del tutto ingiustificato il rifiuto di riaprire i termini per la presentazione delle offerte.
Inoltre, ANAC sottolinea che è irrilevante l’orario in cui il concorrente ha effettuato le operazioni di caricamento delle offerte (sempre che sia congruo rispetto ai tempi necessari per il caricamento in caso di corretto funzionamento della piattaforma telematica).
Inconferente è poi, secondo l’Autorità, il richiamo del Comune al termine di 35 giorni decorso tra la pubblicazione del bando di gara e la scadenza dei termini per la presentazione delle offerte: si tratta infatti di un lasso temporale necessario agli operatori economici per confezionare la propria offerta che può essere caricata sulla piattaforma anche l’ultimo giorno utile..
In conclusione
Il rifiuto dell’Amministrazione di riaprire i termini per la presentazione delle offerte non è conforme al Codice Appalti e ai principi elaborati dalla giurisprudenza e dall’Autorità in tema di malfunzionamento delle piattaforme telematiche.
Presentare l’offerta “all’ultimo minuto” è, quindi, possibile: l’operatore economico può utilizzare tutto il tempo concesso per l’elaborazione e la presentazione dell’offerta, senza dover correre il rischio di incontrare difficoltà imprevedibili.