La dashcam (termine che nasce dall’abbreviazione di dashboard camera) è una piccola videocamera ideata per un posizionamento discreto in automobile, spesso sul cruscotto o sul parabrezza in prossimità dello specchietto retrovisore, con diverse possibilità di integrazione nei sistemi dell’auto a seconda dei modelli.
Il dispositivo, orientato verso l’esterno del veicolo, registra a ciclo continuo tutto ciò che accade davanti al suo obbiettivo, costituendo un aiuto fondamentale in caso di contenzioso.
Oltre ai sinistri, infatti, negli ultimi anni si sono via via moltiplicati i casi di truffa ai danni dell’automobilista o del motociclista, che si vede colpito volontariamente da un soggetto più debole, come un pedone o un ciclista, allo scopo di estorcere un qualche tipo di risarcimento.
Specialmente in questi ultimi casi, dove una perizia tecnica sul veicolo può risultare inconcludente e spesso si ha a che fare con testimoni di dubbia lealtà, una registrazione video correttamente prodotta può fare la differenza.
La registrazione di una dascham, infatti, costituisce una fonte di prova digitale efficace se acquisita in modo corretto, ma come ogni tipo di dato richiede tuttavia particolari accortezze nella copia e nella produzione agli atti per la valutazione nell’ambito del contenzioso.
Al fine della corretta produzione del filmato digitale occorre in primo luogo un’azione tempestiva, per evitare che il dato venga sovrascritto dal dispositivo stesso durante un utilizzo successivo, dato che la maggior parte dei modelli di dashcam in commercio, per ragioni di spazio in memoria, sovrascrive ciclicamente i contenuti precedenti. Oltre a ciò sarà necessario eseguire una c.d. acquisizione forense sul supporto di memorizzazione originale (tipicamente una scheda di memoria micro SD o una memoria usb) al fine di garantire l’integrità dei dati e la loro conservazione.
Non è insolito, inoltre, che la dascham utilizzi già ab origine un sistema anti-tampering proprietario, che dovrà dunque essere individuato e sfruttato a dovere, evitandone la compromissione. Allo stesso modo sarà possibile raccogliere eventuali dettagli temporali, di velocità o di geolocalizzazione raccolti dall’apparecchio, al fine di arricchire la testimonianza digitale con ulteriori elementi probatori, che da una parte possano aumentarne la rilevanza e dall’altra certificarne la genuinità grazie ad un confronto incrociato.
Per tutto quanto appena esposto, non possiamo che raccomandare l’utilizzo di una dashcam a tutti coloro che in strada vogliano tutelarsi, con il consiglio di rivolgersi tempestivamente ad un professionista del campo informatico forense per una perizia su dashcam efficace al momento della eventuale produzione in giudizio.