La Direttiva NIS 2 (Direttiva UE 2022/2555), entrata in vigore il 16 gennaio 2023, (di cui si è già scritto qui) rappresenta un pilastro fondamentale nella strategia dell’Unione Europea per garantire un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi. Con l’obbligo di recepimento negli ordinamenti nazionali entro ottobre 2024, gli Stati membri devono adattare le proprie normative per rafforzare la resilienza delle infrastrutture critiche e migliorare la risposta agli incidenti informatici.
Cosa è il pre-assessment e perché è fondamentale?
La normativa europea prevede che le aziende a cui è diretta, effettuino il c.d. “pre-assessment” entro il 31 dicembre 2024.
Il pre-assessment rappresenta una valutazione preliminare dei rischi, delle vulnerabilità e delle capacità di difesa delle organizzazioni in vista dell’adeguamento alla direttiva NIS 2. È un passaggio cruciale per identificare eventuali lacune e implementare le misure necessarie per soddisfare i requisiti previsti, tra cui:
- la gestione del rischio informatico: politiche, analisi e gestione degli incidenti;
- il business continuity e disaster recovery: garantire la continuità operativa;
- la sicurezza della supply chain: mitigazione dei rischi provenienti dai fornitori e dalle catene di approvvigionamento;
- la formazione e la sensibilizzazione: sviluppo di una cultura di sicurezza informatica.
Il completamento del pre-assessment entro il 31 dicembre 2024 è essenziale per assicurare la conformità della propria realtà aziendale alla direttiva, evitando sanzioni amministrative severe e potenziali danni reputazionali.
L’impatto della NIS 2 sulle organizzazioni
Ampliamento del campo di applicazione
La direttiva estende il suo ambito a nuovi settori critici, includendo non solo le infrastrutture tradizionali (energia, trasporti, finanza, sanità), ma anche settori emergenti come le piattaforme digitali, i fornitori di servizi cloud e i motori di ricerca. Le organizzazioni vengono suddivise in soggetti essenziali e soggetti importanti, con obblighi proporzionali al livello di criticità dei servizi offerti.
Tra questi figurano soggetti che operano in settori quali energia, trasporti, sanità, infrastrutture digitali, approvvigionamento e gestione idrica, servizi postali e di corriere, gestione dei rifiuti, produzione, lavorazione e distribuzione di sostanze chimiche, produzione alimentare, fabbricazione di dispositivi medici, industria manifatturiera, ricerca e sviluppo.
Come prepararsi al meglio?
1. Identificazione dei ruoli e delle responsabilità
Le organizzazioni devono nominare figure dedicate alla sicurezza informatica, come il Chief Information Security Officer (CISO), e garantire che il management partecipi attivamente al processo decisionale.
2. Esecuzione del pre-assessment
Un pre-assessment efficace dovrebbe includere:
- la gap analysis rispetto agli obblighi NIS 2.
- la valutazione delle risorse: budget, personale e strumenti disponibili per la cybersecurity.
- l’analisi delle minacce: Identificazione dei rischi principali e delle potenziali vulnerabilità.
3. Piani di implementazione e monitoraggio
Sviluppare piani di azione chiari per colmare le lacune individuate e implementare sistemi di monitoraggio continuo per valutare l’efficacia delle misure adottate.
4. Collaborazione con esperti e consulenti
Affidarsi a enti specializzati per supportare il percorso di conformità e garantire l’adozione delle migliori pratiche del settore.
Conclusioni
Con la scadenza del 31 dicembre 2024, il pre-assessment non è solo un obbligo normativo ma una necessità strategica per proteggere le organizzazioni da minacce sempre più sofisticate. Investire nella cybersecurity è oggi più che mai un requisito fondamentale per garantire la resilienza e la continuità delle operazioni aziendali in un contesto sempre più digitale e interconnesso.
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